Consigli professionali per la tutela aziendale

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Spesso gli aspetti legali nell'avvio di un'attività vengono sottovalutati. In questo articolo, però, potrete scoprire alcuni consigli fondamentali su come tutelare il vostro patrimonio immobiliare, scegliere la forma societaria più adatta, proteggere il vostro marchio e tanto altro.

Vi aspettano informazioni preziose per condurre la vostra attività in modo consapevole e lungimirante. Continuate a leggere per capire come evitare rischi inutili e gettare solide basi legali fin dall'inizio. Questo vi permetterà di dedicarvi con serenità a ciò che più vi appassiona: far crescere la vostra impresa.

 

La tutela del patrimonio immobiliare

La parte legale: un aspetto spesso sottovalutato nell'avvio di un'attività. Si parte a razzo, si scattano le foto, si mette in atto la struttura e talvolta gli aspetti legali vengono trascurati. Si ha fretta di ottenere i primi clienti, si mette da parte la questione legale, eppure questi sono aspetti fondamentali. Ho chiesto a un avvocato di fare un intervento di domande e risposte su alcuni temi che ritengo utili da illuminare. Ognuno di noi sa a che punto si trova e come sta andando.

Il primo aspetto che voglio affrontare è la tutela del patrimonio. Se noi svolgiamo questo tipo di attività, abbiamo proprietà o si agisce per conto terzi, quindi per chi fa il property manager, il problema appartiene ai proprietari. Ma per chi agisce in prima persona, ha probabilmente degli immobili, quindi ha un patrimonio immobiliare: una casa, due case, dieci case. Ognuno ha quello che ha. Quando si inizia questo tipo di attività, specialmente se lo si fa in maniera imprenditoriale, mettendo in gioco il proprio patrimonio, ci sono probabilmente alcuni consigli che un avvocato può darci per rendere questi passaggi il più sereni possibile.

Oggi cercheremo di delineare alcuni elementi chiave, alcuni principi generali, perché i principi generali, in genere, sono immutabili. Sarebbe impensabile in una chiacchierata di una mezz'ora poter approfondire tutto, ma cercheremo di partire dalla tutela del patrimonio immobiliare. Se ognuno di voi lavora con un immobile proprio, frutto dei risparmi e del lavoro di una vita, molto spesso, come diceva Maurizio poco fa, nel momento in cui si fa un investimento iniziale per avviare un'attività, soprattutto se si è vicini o meno alla stagione, molto probabilmente non si sarà posto il problema di tutelare l'immobile o gli immobili.

Normalmente la figura dell'avvocato non viene mai associata alla prevenzione, ma si pensa all'avvocato quando c'è da risolvere un determinato problema. Ovviamente, i problemi che si potrebbero verificare sono molteplici e di diversa natura: problemi con eventuali dipendenti, problemi con eventuali fornitori, problemi legati a lavori oggetto di contestazione, problemi con l'Agenzia delle Entrate. A seconda di quello che si sceglie, il patrimonio immobiliare può diventare un bene estremamente facile da aggredire, anche con un'azione cautelare finalizzata a bloccarlo in attesa di un eventuale giudizio.

È chiaro che valutare in un momento di serenità e in assenza di rischio una qualsiasi operazione di tutela del patrimonio immobiliare è estremamente semplice e anche non eccessivamente costoso, perché in questo momento ancora non c'è il pericolo e non c'è il rischio. Quale forma di tutela si debba andare a scegliere, lo si può valutare solo nel caso specifico. Ad esempio, se si possiede un immobile particolarmente grande dove si vive con la famiglia, si potrebbe ipotizzare di costituire un fondo patrimoniale destinato ai bisogni della famiglia, con tutta una serie di accorgimenti. Oppure, se si hanno più immobili, si potrebbe pensare di costituire una società immobiliare dove far confluire gli immobili e dove lasciare all'interno di un'altra società, quindi totalmente slegata, il rischio di impresa.

Questo ragionamento va calato caso per caso sulla situazione di ciascuno di voi. Quello che occorre sapere è che se uno ha un immobile che vale anche parecchie centinaia di migliaia di euro, il primo passo da fare è chiedersi: "Il mio patrimonio è tutelato? È posto al riparo da qualsiasi eventuale aggressione di qualsiasi natura?". Se la risposta è no, dobbiamo chiederci: "Potrei farlo? E se sì, come?". Perché nel momento in cui uno si fa queste domande, inizia a muovere i primi passi verso la tutela del proprio patrimonio.

Qual è la scelta migliore tra cedolare secca e struttura organizzata?

Quando ci si trova di fronte a una domanda del genere, non c'è l'urgenza di valutarla nell'immediato. È possibile discuterne con il proprio commercialista, avvocato o notaio di fiducia per scegliere la soluzione migliore in quel caso specifico. Ciò che vorrei lasciarvi oggi è questa cautela e questo accorgimento fondamentale: ognuno dovrebbe poter godere del proprio patrimonio immobiliare e trasferirlo alle generazioni future senza correre rischi inutili.

Molti nel settore sono proprietari di immobili sotto la propria persona fisica, il che permette di utilizzare la cedolare secca, perché deve essere un contratto tra privati. Tuttavia, questo espone l'immobile a una posizione che può essere aggredita in caso di problemi con il fisco, le banche o qualsiasi altra circostanza, rendendo l'immobile non tutelato. In quel caso, si potrebbe considerare di rinunciare alla cedolare secca e avere una struttura immobiliare di patrimonio con un fondo, in qualche modo tutelato.

Qui dobbiamo fare un ragionamento a medio-lungo termine: se intendo mantenere la mia attività entro determinati limiti, senza creare una struttura organizzata di un certo tipo e senza alcuna intenzione di crescere con il patrimonio immobiliare, allora la scelta di continuare a lavorare con la persona fisica anziché costruire una struttura organizzata diversa potrebbe essere la scelta corretta. È ovvio che in quel caso, si potrebbero considerare anche determinate polizze per coprire determinati tipi di danno. Quindi, il ragionamento non deve essere solo giuridico, ma deve essere di progetto di impresa a medio o lungo termine.

Questo aspetto delle polizze è interessante. Siamo tutti assicurati con l'RC, ma ogni tanto trovo qualcuno che non lo è. Ho recentemente visitato una struttura bellissima, ma con una scala molto ripida. Ho detto al proprietario: "Se qualcuno scivola qui e tu non sei assicurato, tutto ciò che possiedi potrebbe diventare di qualcun altro". In un caso del genere, cosa potrebbe succedere? Un danno che prima di essere accertato, ci vorrà un giudizio e una perizia medico legale, però è molto semplice. Basterebbe fare una verifica sul codice fiscale del proprietario dell'immobile, vedere gli immobili che possiede e iscrivere un atto di sequestro preventivo. Nel momento in cui dovesse essere accertato che il danno è di €300 o €1000, a quel punto uno potrà aggredire quell'immobile e soddisfarsi.

 

Preservare il patrimonio con le società

Un semplice consiglio, come quello offerto da Maurizio, può aiutare a mettere al riparo una proprietà, che potrebbe essere l'oggetto del business, frutto di risparmi o di eredità, e tutto l'investimento per la trasformazione. Una polizza, anche di qualche centinaio di euro, avrebbe potuto prevenire situazioni problematiche. Ma se ci si trova dall'altra parte, ovvero se si è il proprietario e un cliente scivola e si fa male, e non si ha una polizza, cosa si può fare?

In quel caso, disfarsi dei beni dopo che si sa di avere un debito o se è già in corso di accertamento, è inutile. Tutte le azioni per spogliarsi dei beni sono aggredibili retroattivamente fino a 5 anni. Quindi, non solo su quell'immobile, ma su tutto il patrimonio fino alla concorrenza totale. In quel caso, si dovrebbe cercare di difendersi all'interno del giudizio, per dimostrare che l'immobile era assolutamente a norma e che l'incidente non è stato causato da una mancanza. Ma, come potete immaginare, è estremamente difficile provare un elemento del genere in una causa, perché nessuno era lì in quel momento.

Torniamo al discorso dei punti di partenza: la gestione e tutela del patrimonio sono importanti. Ci sono persone in sala che hanno già fatto il passaggio alla società, affittacamere pronte per farlo, per vari motivi, tra cui la tutela del patrimonio e la convenienza economica. Ci sono poi quelli che hanno una partita IVA, che devono pagare tasse e contributi. Infine, ci sono quelli che operano come persone fisiche o con una forma societaria più complessa.

Ogni forma giuridica ha i suoi vantaggi e svantaggi. Ad esempio, la ditta individuale è estremamente libera dal punto di vista gestionale e organizzativo. Tuttavia, dobbiamo fare una divisione tra società di capitale, società di persone e ditta individuale. Solo le società di capitale, come srl e srls, ci tutelano adeguatamente quasi al 100%, a meno di ipotesi residuali. Le altre forme giuridiche, come la ditta individuale e le società di persone, non separano adeguatamente il patrimonio della persona fisica da quello della partita IVA o della società. Quindi, bisognerebbe...

 

La gestione del patrimonio immobiliare per le imprese

Quando si parla di struttura imprenditoriale, è importante fare una valutazione caso per caso, tenendo conto del progetto a medio termine, degli aspetti fiscali e degli investimenti previsti. Ad esempio, con una SRL, l'unico patrimonio aggredibile è quello della società, che se non detiene immobili, non presenta un vero e proprio patrimonio aggredibile. Allo stesso tempo, la decisione di passare da persona fisica a società o partita IVA può dipendere anche dagli investimenti previsti.

Un'altra opzione potrebbe essere quella di detenere gli immobili come persona fisica e svolgere l'attività di impresa con la società. Questo permette di strutturarsi in modo più solido, rendendo più semplice assumere persone e gestire l'attività. In questo caso, si potrebbe anche creare una società immobiliare o fare da property manager per se stessi, gestendo il proprio patrimonio attraverso una società separata. Questo approccio offre una maggiore protezione e permette di separare la gestione dell'immobile dai rischi associati all'attività.

Se si è creato un brand, questo potrebbe essere affittato alla società, consentendo di godere delle eventuali royalty. Oltre a gestire i propri immobili, si potrebbe anche considerare la gestione di immobili di terzi, sfruttando la struttura organizzativa esistente. Nel mercato esistono infatti property manager che hanno iniziato gestendo i propri immobili e che successivamente hanno esteso la loro attività a immobili di terzi.

La difficoltà principale è passare da zero a uno, e da uno a tre immobili in gestione. Tuttavia, una volta superata questa soglia, la gestione di ulteriori immobili diventa più semplice. Se, ad esempio, qualcuno possiede un immobile in una zona vicina ma non ha esperienza nella gestione, potrebbe affidarsi a un brand già affermato nel mercato, godendo di un certo avviamento. Questo avviamento è dato dal marchio, che può avere una certa riconoscibilità, esperienza e anzianità.

Infine, è importante toccare il tema della tutela del marchio o del brand. In questo contesto, la registrazione del marchio gioca un ruolo cruciale per la protezione dell'identità dell'impresa e del valore che essa rappresenta nel mercato.

 

La registrazione del marchio per il proprio sito web

La presenza online e la protezione del proprio marchio, specialmente per chi svolge un'attività di impresa, sono elementi essenziali da considerare. Spesso si crea un sito con il nome della propria casa o del proprio immobile, ma non si pensa a registrare il marchio, soprattutto se si tratta di un'unica proprietà. Tuttavia, questo potrebbe creare problemi nel caso in cui l'attività dovesse crescere o se qualcuno decidesse di utilizzare lo stesso nome per un sito con un dominio .com, che ha un valore maggiore rispetto a quelli dei singoli paesi.

Infatti, se si decide di creare un sito con un nome specifico e non si registra il marchio, non si ha alcuna tutela su quel nome. Quindi, anche se si possiede il dominio .it o .de, sarebbe comunque consigliabile registrare il .com, per prevenire possibili problemi futuri. Questo è particolarmente vero se il marchio ha un significato o un valore specifico, come nel caso di "Binus", un nome derivato da un termine greco e legato a un'identità locale.

La decisione di registrare un marchio e proteggere il proprio dominio dipende ovviamente dal valore che si attribuisce al proprio marchio e al progetto di impresa. Se si prevede una crescita dell'attività e un aumento del valore, è sicuramente consigliabile proteggere il proprio marchio. D'altro canto, se non si ha intenzione di crescere o di espandersi, o se il nome utilizzato non è particolarmente unico o creativo, la registrazione del marchio potrebbe non essere necessaria.

Ad esempio, se un'attività utilizza un nome molto generico come "La Casa di Via Roma", la tutela della proprietà intellettuale potrebbe essere minima, in quanto il nome non è frutto di un'opera dell'ingegno. Ma nel caso di un nome più specifico e distintivo, la registrazione e la tutela del marchio diventano molto più importanti.

 

L'importanza della registrazione di un marchio

La registrazione del marchio, quindi, non ha solo lo scopo di proteggere il nome o il logo dell'impresa da possibili copie o usi da parte di terzi, ma può anche rappresentare un asset di valore per l'azienda. Una volta registrato, il marchio può essere incluso nella perizia del patrimonio dell'azienda, contribuendo a incrementare il suo valore. A seconda della notorietà sul mercato, del fatturato e del potenziale di crescita, il valore di un marchio può raggiungere cifre molto elevate, come nel caso di marchi internazionali come Booking.com o McDonald's.

Inoltre, la registrazione del marchio può essere un passo fondamentale per chi ha intenzione di espandere la propria attività attraverso la creazione di un franchising, o per chi intende cedere parte del proprio know-how a terzi, magari in cambio di royalty. In entrambi i casi, avere un marchio registrato è essenziale per garantire la tutela dei propri diritti e per poter sfruttare al meglio il valore del proprio brand.

Tuttavia, prima di procedere con la registrazione di un marchio, è importante verificare che non ci siano già marchi simili o identici registrati sul mercato. Questa verifica di anteriorità è fondamentale per evitare possibili dispute legali in futuro. Infatti, se si inizia a utilizzare un nome o un logo senza aver controllato se è già in uso da parte di un'altra azienda, si rischia di ricevere una lettera di diffida da un avvocato e di dover interrompere l'uso del nome o del logo scelto. Pertanto, la verifica di anteriorità dovrebbe essere una delle prime cose da fare quando si pensa a lanciare una nuova attività o a registrare un nuovo marchio.

 

L'importanza di verificare e registrare un marchio

Nel panorama digitale odierno, la verifica dell'esistenza di un marchio simile o identico può essere effettuata in modo relativamente semplice e a basso costo attraverso banche dati online. Tuttavia, è importante ricordare che la presenza di un marchio su internet non equivale alla sua registrazione ufficiale. Per questa ragione, è fondamentale verificare l'esistenza di un marchio registrato attraverso le banche dati ufficiali, che possono essere consultate tramite internet o presso la Camera di Commercio. Questo passaggio è fondamentale per evitare spiacevoli sorprese, come la necessità di dover cambiare il nome del proprio prodotto o servizio dopo aver già investito tempo e risorse nella sua creazione e promozione.

È importante sottolineare che la tutela offerta da un marchio registrato non è limitata alla zona geografica in cui l'azienda opera. Anzi, la registrazione di un marchio offre una tutela su tutto il territorio nazionale, o addirittura europeo se la registrazione viene fatta a livello UE. Questo significa che, anche se un'azienda opera solo in una specifica area geografica, la registrazione del suo marchio le permette di proteggere i suoi diritti su tutto il territorio e di impedire a terzi di utilizzare un marchio simile o identico in qualsiasi parte del paese.

Al contrario, l'uso di un cosiddetto "marchio di fatto", ovvero un marchio non registrato che viene utilizzato nell'attività di impresa, offre una tutela molto più limitata, circoscritta alla zona geografica in cui l'azienda opera. Questo significa che un'azienda che utilizza un marchio di fatto non può impedire a un'altra azienda di utilizzare un marchio simile o identico in un'altra parte del paese.

Infine, oltre alla tutela della proprietà intellettuale, la registrazione del marchio può avere un ruolo importante anche in termini di prevenzione dello sviamento di clientela. Infatti, in caso di conflitto tra due marchi simili o identici, l'azienda che ha registrato il marchio può avviare una causa legale per lo sviamento di clientela, un'azione che sarebbe molto più complessa e costosa senza la registrazione del marchio.

 

Come registrare un marchio per un'impresa

Nel contesto di un'impresa, la procedura per la registrazione di un marchio non è complessa come si potrebbe pensare. Infatti, si tratta di un processo relativamente semplice che può essere svolto in autonomia o con l'aiuto di professionisti. Il primo passo è quello di rivolgersi alla Camera di Commercio, dove si trova un ufficio specifico per la registrazione dei marchi. Qui, l'impresa dovrà compilare alcuni moduli, fornendo una descrizione del marchio e indicando la categoria in cui opera. La Camera di Commercio effettuerà una prima analisi per verificare se il marchio è registrabile, ovvero se non esiste già un marchio uguale o simile. Una volta ottenuta l'approvazione, l'impresa riceverà una lettera che conferma la registrazione del marchio. Il costo totale di questa operazione è di circa 1200 euro e la validità della registrazione è di 10 anni.

Tuttavia, è importante sottolineare che la registrazione del marchio deve essere affiancata da una strategia di business adeguata. Ad esempio, se l'impresa ha intenzione di espandersi, potrebbe essere opportuno registrare il marchio a nome della società piuttosto che della persona fisica. Questa decisione può avere implicazioni significative dal punto di vista fiscale e legale, quindi è consigliabile valutare attentamente le diverse opzioni disponibili.

In conclusione, la tutela del patrimonio aziendale, la scelta della tipologia di società, la registrazione del marchio e la stipula di polizze assicurative sono tutti aspetti che ogni impresa dovrebbe considerare con attenzione. Anche se questi argomenti possono sembrare complessi, esistono numerosi strumenti e professionisti in grado di fornire supporto e consulenza. Di conseguenza, con la giusta pianificazione e una buona strategia, ogni impresa può navigare con successo nel mondo degli affari e proteggere al meglio i propri interessi.

Conclusione

In conclusione, questa sessione di domande e risposte su temi legali per gli operatori del settore turistico è stata molto utile e illuminante. L'avvocato ha trattato aspetti chiave come la tutela del patrimonio immobiliare, la scelta della forma societaria più adatta, l'importanza di proteggere il proprio marchio e l'utilità delle coperture assicurative. Si tratta di temi spesso sottovalutati ma fondamentali per gestire in modo professionale e lungimirante la propria attività.

Ogni imprenditore dovrebbe porsi delle domande prima di avviare la propria attività: il mio patrimonio è adeguatamente protetto da eventuali rischi? La forma societaria che ho scelto è quella più adatta per la mia situazione e per i miei obiettivi di crescita? Ho verificato che il nome e il marchio scelti per la mia attività non violino diritti altrui? Sono coperto adeguatamente sul piano assicurativo?

Farsi queste domande, e darsi delle risposte concrete con l'aiuto di professionisti competenti, è il primo passo per costruire su basi solide la propria attività imprenditoriale nel settore turistico.

 

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